È di almeno 72 morti – tra cui due sacerdoti – il bilancio della strage di circa 10 giorni fa, contro il sito dei rifugiati del Vescovado di Alindao, che ospita 26mila persone.

Dopo l’orrore, i religiosi del Centrafrica fanno sentire la loro voce, e lo fanno con un’azione forte e inedita: a farlo sapere, il missionario padre Aurelio Gazzera sul suo profilo Facebook. «Ora i Vescovi chiedono al Governo (assente) e ai Caschi Blu (durante la giornata degli scontri non hanno reagito, lasciando via libera ai ribelli della Seleka) di fare qualcosa. Per scuotere le coscienze, invitano i cristiani e gli uomini e le donne di buona volontà a non partecipare ai prossimi festeggiamenti del 1 dicembre».

Il 1 dicembre è la festa nazionale centrafricana ed è molto sentita, viene celebrata con feste e sfilate. Ma questa volta c’è davvero poco da festeggiare, e la Chiesa ha scelto di reagire lanciando – per la prima volta in 60 anni – un invito a boicottare le celebrazioni.

Il comunicato ufficiale

Il comunicato della Conferenza Episcopale Centrafricana parla chiaro:

La Costituzione della Repubblica Centrafricana del 30 marzo 2016 stipula nel primo articolo che «l’essere umano è sacro e inviolabile. Tutti i poteri pubblici, tutte le organizzazioni, hanno l’obbligo assoluto di rispettarlo e proteggerlo».

In seguito agli eventi tragici e ripetuti che hanno colpito le famiglie centrafricane dal 2012, di cui gli ultimi sono quelli di Bangui, Bambari, Batangafo e Alindao, la Conferenza Episcopale Centrafricana riunita in sessione straordinaria il 24 novembre 2018, vuole, attraverso questo comunicato:

  • […] Domandare alla “Chiesa Famiglia di Dio” in Centrafrica, agli uomini e alle donne di buona volontà, per solidarietà e rispetto della memoria delle vittime, di astenersi dai festeggiamenti del 1 dicembre 2018 in segno di lutto
  • Decretare domenica 2 dicembre 2018 come giorno di lutto e di preghiera in memoria delle vittime, in tutte le diocesi. Di conseguenza, le offerte raccolte questa domenica saranno destinate ai sopravvissuti di questi massacri.

Che la Vergine Maria, Nostra Signora dei dolori, possa intercedere per la pace nel nostro paese.