Caro padre Davide,
per anni ho sempre seguito le tragedie della martoriata Africa, dall’ebola alla guerra in Centrafrica, ma oggi il pericolo è qui.
Stiamo attraversando un periodo strano, come fosse un terremoto emozionale che fa emergere quanto siamo fragili. Viviamo una brutta situazione che crea paura, incertezza e ci obbliga ai cambiamenti. Non ci si rende conto di quanto sia bella la normalità fino a quando questa ci viene tolta o sconvolta. Anche quando il pericolo sarà passato, non potrò dimenticare quanto io mi sia sentita come le madri che avevano i propri figli in guerra.
Ho due figli che lavorano in ospedale. Da una parte sono orgogliosa di loro perché sono impegnati
in prima linea a salvare la vita dei malati, ma dall’altra sono tormentata dall’angoscia che possano venire contagiati dal coronavirus.
Li affido, con le loro famiglie, alle vostre preghiere e alla protezione del santo Gesù Bambino. Lei preghi per noi e noi ricordiamo e preghiamo per tutta la famiglia carmelitana nel mondo. Un grande abbraccio. Grazie.
Maria Vittoria

Cara Maria Vittoria,
in questi momenti di prova la nostra anima si sente come “un bambino, solo, sul mare, in una barchetta sperduta in mezzo alle onde in tempesta”, scriveva Santa Teresina, patrona delle missioni, a sua sorella Celina.
Non siamo in grado di vedere, ma il timone non è senza pilota. Gesù è lì come sulla barca dei pescatori di Galilea e attraversa il mare insieme a noi. Dio non svela il perché del male e del dolore, ma si rende disponibile ad attraversarli con noi, al nostro fianco. A Dio nulla sfugge e “il Signore conta le lacrime delle donne”, dice il Talmud, testo sacro dell’ebraismo. Ogni aspetto della vita quotidiana, anche il più negativo e contraddittorio, può essere assunto nella preghiera e divenire occasione per riscoprire Dio. Ci credevamo forti, noi uomini dell’Occidente moderno… e ci siamo scoperti fragili e vulnerabili.
Lei non è solo nella mia preghiera, ma in quella di tutti i frati del Santuario che, ogni giorno, portano davanti a Gesù Bambino le persone che, come lei, chiedono preghiere.
Non saprei aggiungere altre parole, ma mi sento di condividere una preghiera composta, in rima, da Giada, una bambina di Carpi (Modena):

Dalla mia finestra guardo lassù
e penso “posso parlarti Gesù?”.
Vieni ad aiutarci a sconfiggere questa malattia,
solo il tuo amore può spazzarla via.
Ti prego ogni sera incessantemente
perché tu possa salvare tutta quella gente
che è malata e sta soffrendo,
perdonami se qualche volta ti offendo.
Noi uomini facciamo tanti errori,
solo la tua luce può portare nuovi colori.
Quindi da sola qui nella mia cameretta
ti chiedo porta via il virus in fretta.
Abbiamo bisogno di te in ogni momento,
ora più che in ogni tempo…
Con l’aiuto di Maria
ogni cosa brutta andrà via!
Perdonaci, o Signore, per tutti i nostri peccati,
io so che da te verremo salvati!
Mi sento sola nella mia stanza,
ma questa è la mia Speranza

Avanti con Dio!
Padre Davide