Caro P. Davide,
si avvicina il Natale ed io mi faccio tante domande. Una di queste riguarda i regali. Nelle nostre famiglie non si pensa ad altro che alla corsa per acquistare un presente per questa persona piuttosto che per un’altra… Un compito sempre più difficile in tempi nei quali tutti abbiamo tutto. Ma è davvero così? Io sono mamma di due bambine di 5 e 8 anni. E allora mi chiedo, quale regalo renderebbe davvero felice un bambino centrafricano? Un bambino che magari desidera un pallone, o una bicicletta, anche usata, che i nostri ragazzi non guardano più perché ipnotizzati da telefonini e giochi sempre più tecnologici?
Dammi tu una risposta. Così mi aiuteresti a fare in questo Natale 2019 qualcosa di concreto e utile.
Grazie.
Mamma Rosangela C., di Palermo

Cara Rosangela,
è bello scorgere tra le tue righe il desiderio di educare bene i propri figli. Dio, donandoti due bambine, ha aperto il tuo cuore alla maternità e questa la puoi vivere anche oltre le mura di casa, pensando ai tanti figli di Dio, ancora piccoli, che vivono nel bisogno. Allora la domanda non è semplicemente “quali oggetti regalare”, ma come posso vivere la mia maternità, quella spirituale che mi porta ad amare anche chi vive lontano?
La missione dà la possibilità a tutti di conoscere le necessità e i bisogni dei poveri. Quando vado nei villaggi nella brousse centrafricana i bambini spuntano da ogni parte: da dietro le capanne, dagli alberi di mango, da sotto i banchi di scuola… Hanno abiti lisi e consunti, ma vestono sorrisi generosi e lucenti (il sorriso, un lusso per la nostra società che a volte sembra proprio fare fatica a permetterselo!). Cosa regalare loro? Orpelli che forse potrebbero renderli un po’ viziati o egoisti? È vero, hanno pochissimi giochi (ad esempio portiamo un pallone in ogni villaggio, quindi quell’unico pallone è per tutti i bambini del villaggio), ma i nostri regali sarebbe meglio indirizzarli e rispondere al grande e sempre urgente bisogno di istruzione che permette loro di guardare al futuro con fiducia: quindi una matita per i piccoli, una penna e un quadernone per i grandi… Anche questo è un inizio per studiare e crescere meglio. Li puoi aiutare così, facendogli arrivare il tuo pensiero di mamma anche attraverso le missioni. Ed è un’occasione per insegnare alle tue bambine ad apprezzare un regalo così importante.
Buon Natale, non solo il 25 dicembre, ma ogni giorno con Gesù nel cuore.
Tu e le tue bambine siete nelle mie preghiere. Prega per me e tutti i missionari.
Padre Davide