La Parrocchia di Bozoum ha ospitato 300 abitanti fuggiti dai loro villaggi. Cos’è successo questa volta? Il 14 marzo, una disputa tra allevatori e contadini ha provocato l’arrivo di un gruppo armato in difesa degli mandriani e la fuga dei contadini locali. Gli sfollati hanno potuto lasciare i locali della Parrocchia il 1° maggio, anche grazie all’intervento del Vescovo di Bouar, mons. Mirek Gucwa, che si è recato due volte sul posto per incontrare tutte le parti interessate (vacche escluse).

Le celebrazioni della Settimana Santa si svolte senza problemi. Da sempre qui Veglia Pasquale si anticipa per permettere ai fedeli di poter rientrare a casa prima del buio (l’illuminazione pubblica non c’è e le case sono prive di elettricità), ma quest’anno c’è anche il coprifuoco (come in tanti paesi del mondo), così abbiamo anticipato la Veglia al pomeriggio.

Il 10 aprile grande festa al Seminario di Yolé per l’Ordinazione diaconale di fra Jeannot-Marie e fra Martial. È stata la prima occasione per rivedersi dopo la ribellione durata circa tre mesi. Ne abbiamo così approfittato per celebrare l’apertura ufficiale del Giubileo della nostra Missione in Centrafrica.

Domenica 25 aprile, Domenica del Buon Pastore, ci siamo impegnati nella promozione delle Vocazioni: da Yolé e Sant’Elia i nostri giovani hanno animato la parrocchia di N. S. di Fatima a Bouar-Herman, mentre a Bozoum abbiamo avuto ospite un salesiano, da poco arrivato a Bouar per aprire nuove opere per i giovani.

Il 4 maggio al Carmel di Bangui finalmente si è benedetto il luogo dove sorgerà il nuovo convento, dopo anni (10 anni!) di rilievi, progetti, raduni e… sogni che, a volte, diventano realtà. Finalmente abbiamo iniziato i lavori.

Padre Matteo Pesce