di Padre Aurelio Gazzera

Diciassette. Sono gli anni trascorsi a Bozoum come parroco, ma non solo. Ora sono destinato a Baoro, un’altra Missione, a circa 180 km da qui. È quanto mi chiedono i superiori e obbedisco volentieri, anche se non mi è facile.

Volentieri perché conto più su di Lui che su di me: Dio non si sbaglia e mettersi nelle Sue mani è una delle cose più intelligenti ed entusiasmanti che l’uomo possa fare.

Volentieri perché stare troppo a lungo in un posto rischia di far impigrire, spegnere la fantasia e arrendersi alla routine.

Volentieri perché è un’esperienza nuova: lavorerò nei villaggi, nelle piccole comunità cristiane, nelle scuole di questi villaggi e in tutto quello che potrò fare.

Non è facile perché sono stati anni belli, anche se difficili. La parrocchia di Bozoum è una comunità impegnativa e a questo si sono aggiunte, con il tempo, tante realtà che la gente di qui e tanti amici sparsi per il mondo, hanno permesso di sognare e realizzare.

Non è facile perché Bozoum mi mancherà.

Non è facile perché tanta gente, bambini, giovani e adulti, sono legati a me ed io a loro. E faremo fatica a dirci addio.

Non è facile perché molti conoscono Bozoum e padre Aurelio quasi come se fossero una cosa sola…

Ho molta fiducia in chi mi sostituirà come parroco e, pian piano, la comunità insieme alla gente di Bozoum, con l’aiuto e la preghiera di tutti voi, continuerà in quello che abbiamo iniziato.

Bozoum non finisce con la partenza di padre Aurelio! Anzi! Continuerò comunque a dare una mano, a seguire alcuni progetti (Fiera Agricola in primis) e altre iniziative, ma è giusto, è bene, è bello che si giri pagina e che se ne scriva un’altra. Anzi, altre!

E allora: fuma ch’anduma (come diciamo in piemontese). Facciamo che andare. Let’s go!

E una preghiera per me e soprattutto per Bozoum!

La foto di apertura si riferisce a un bel momento del 2017 che ricordo così: 50 km per un pollo. Una domenica si avvicina un bambino, incoraggiato dalla mamma. Avrà tra i 2 ed i 3 anni e cammina orgoglioso con un pollo in mano (che è quasi più grande di lui!). Non capisco se lo vuole vendere o cosa ne vuole fare e allora la mamma interviene per spiegare. Mi dice che è da mesi che il bambino vuole vedere padre Aurelio e che si è anche messo a fare i capricci se non lo portano! Allora la mamma ha approfittato di padre Norberto, che era stato nel villaggio (a 50 km) per celebrare la Messa, ed ha chiesto un passaggio per portarlo finalmente a Bozoum! Il pollo? È un piccolo segno, ma un grande regalo! Sono commosso!