Il diario di padre Nicolò Ellena ci riporta a Bossentelè per uno spaccato di vita quotidiana. Qui p. Nicolò ha a che fare con un serpente entrato nella sua stanza. Cerca di farlo fuggire ma non tutto è semplice come sembra…

Bossentelé, 2 settembre 1987. Verso le 9 mi metto in camera a cercare alcuni scalpelli. Ero piegato per prendere roba sul pavimento, quando sento, in un attimo, un sibilo strano, poi, voltandomi vedo, esterrefatto, un grosso serpente nero che fa un balzo a guizzo nella camera e si lancia sulla parete laterale del grosso scaffale, scomparendo sul penultimo piano, tra i cartoni. Ne vedo più lentamente un buon metro che avanza e si alza: è la coda! Si può immaginare come rimango! Subito esco e chiamo il catechista e il figlio Elie. Vengono. Racconto. Il serpente è venuto dalla veranda, lato Bozoum, si è infilato nella porta d’entrata e con uno slancio e balzo tremendo, entrato in camera mia è montato sullo scaffale. Cerchiamo di vederlo: spunta con la testa, che si gonfia subito, minacciosa; mi dicono che è pericoloso perché è un cracheur. Anche loro hanno paura. Io, rimesso un po’ dal panico, penso alle conseguenze: non poter, così d’improvviso, entrare in camera dove ho tutto! E l’“ospite” come e quando se ne andrà? Perché è chiaro che non possiamo andarlo a cercare, in mezzo a tutto il materiale che c’è. Si propone di mettere benzina e farlo uscire così, oppure il yoro del cotone [prodotto fitosanitario per le malattie del cotone, ndr]: ma come applicarlo? E dove? Chiedo a Elie, con coraggio, che entri in camera per prendermi le chiavi di casa, dell’auto, la borsa, la pila ecc. Entra 3-4 volte, senza incidenti. Siamo d’accordo che si “pompi” dall’esterno l’antiparassitario del cotone, ma ci vuole la pompa apposta. La mando a cercare qui a Bossentelé ma non ce ne sono. Decido allora di andare a Bozoum dall’agricoltura. Parto alle 11.45, lasciando qui il catechista ed Elie a custodire e vigilare la bestia. Dò loro un flacone spray per zanzare, chiedendo che lo scarichino tutto dalla finestra, poi chiudano bene, e attendano se, riaprendo, il serpente non si decide a cambiare aria.

Alle 18.10 ritorno da Bozoum e ho la pompa polverizzante a batteria. Vedo subito tutto calmo: nessuno in casa o attorno e tutta la famiglia del catechista allegra! Penso immediatamente al meglio, e cioè che la “storia” è finita in gloria…! È così. Raccontano: partito io hanno immesso per la finestra mezzo flacone  di spray: il serpente è divenuto irrequieto e ha cominciato a muoversi. Hanno poi versato un mezzo bicchiere di benzina sotto la porta della camera e poi atteso: poco dopo

l’ospite, uscendo per la finestra, ha divagato sotto le lamiere della veranda e poi, sceso, ha ripreso il cammino della venuta. È stato bloccato: 2,20 m di lunghezza. Me lo fanno vedere: tutto nero. Per strada pensavo: se non fossi stato presente all’entrata del serpente e non ne avessi saputo nulla, sarei entrato e uscito dalla camera, avrei dormito e lavorato con quel brutto compagno e chissà cosa sarebbe successo. Attribuisco tutto all’Angelo Custode che ho molto pregato.