Cari amici,

sono le 9 e sta iniziando la messa quotidiana. Accompagnato dal suono dell’organo, risuona nella nostra chiesa l’ “Alleluia! Alleluia!”, già proclamato a Gerusalemme dall’apostolo Pietro che ascoltiamo in queste domeniche nelle letture tratte dagli Atti degli Apostoli. Riascoltare la proclamazione della Risurrezione è necessario per la nostra fede che ha bisogno di fortificarsi con quella di chi ci ha preceduto e in particolare con quella degli apostoli. Cristo è risorto è il messaggio annunciato oggi dalla chiesa in tutto il mondo.

Lo annunciamo con gioia nella nostra chiesa a Praga che sta vivendo la sua risurrezione. Quando noi Carmelitani siamo tornati a Praga nel 1993 la nostra chiesa era vuota, come il sepolcro di Gesù il giorno di Pasqua. Ora è piena di vita esplosa particolarmente domenica 5 maggio per la celebrazione della festa annuale. Ci ha confortati la presenza del nostro superiore provinciale, P. Saverio Gavotto, che per la circostanza ha voluto celebrare ben tre volte: concelebrazione alle 10 della messa in ceco, concelebrazione della messa in inglese alle 12 e concelebra con me la messa in italiano alle 18. Da tre anni vengono offerti programmi educativi per ragazzi delle scuole elementari e medie per far conoscere la chiesa di Gesù Bambino a Praga dove è quasi sconosciuta e per far entrare delicatamente nel cuore dei giovani l’immagine di Gesù Bambino. È in corso il restauro del coro che attende di essere completato. Padre Victor in sacrestia non si stanca di benedire fedeli che giungono per affidarsi a Gesù Bambino. Mi riferisco particolarmente agli indiani che incontro ogni giorno. Ricordo loro il santuario mariano di Velankanni nel Tamilnadu – sud India – che per la frequenza dei pellegrini di varie religioni supera i nostri santuari mariani europei. Tutti i cristiani e molti indù del Marahastra frequentano annualmente il santuario di Nâshik a duecento chilometri da Mumbai, fondato nel 1970 dal gesuita Padre Peter.

Nel 1982 venne a Arenzano il Padre Francis Baliah tra i fondatori del santuario di Gesù Bambino a Bangalore “Vivek Nagar” che significa “centro della conoscenza”. Io, pur non conoscendolo, accolsi lui ed i suoi due amici con la massima cordialità. Io stesso cerco di far sentire la voce dei poveri attraverso la mostra missionaria posta accanto alla sacrestia. Il compito che ci siamo proposti dalla fondazione della missione nel 1971 era ed è di essere di aiuto ai poveri con l’annuncio del Vangelo e con lo sforzo di migliorare il loro misero livello di vita. Abbiamo spesso parlato della situazione non rosea della Repubblica Centrafricana. Quanto successo recentemente a Padre Aurelio Gazzera, superiore della nostra missione, ne è sintomatico. Il 12 maggio scrive ai suoi confratelli ringraziandoli della loro solidarietà: “Da qualche mese la presenza di società cinesi che sfruttano l’oro nei dintorni della missione di Bozoum mi inquietava per i vari inconvenienti che ne derivano. Sono stato sul luogo per prendere fotografie. Sono stato arrestato illegalmente e sono stato liberato per l’intervento massiccio della popolazione. Il primo ministro davanti al parlamento negava i disastri causati dai cinesi a Bozoum accusandomi di volerli mandare via, quali miei concorrenti nello sfruttamento dell’oro. Sono intervenuti in mia difesa l’arcivescovo di Bangui e il vescovo della mia diocesi di Bouar”.

A Bouar le case di formazione procedono serenamente. Purtroppo Padre Enrico Redaelli, superiore del Convento di Bouar – Sant’Elia, è in Italia per ragioni di salute. A Bouar – Yolé la burrasca ha di nuovo distrutto parte del muro che proteggeva dai ladri la piantagione delle noci di cocco. A Baoro fiorisce la scuola materna “Il Germoglio” con centottanta angioletti. Padre Stefano sta creando vicino alla missione una piccola fattoria con l’aiuto dei ragazzi stessi. A Bozoum la popolazione è unita intorno alla missione che, oltre all’annuncio del Vangelo, nelle varie scuole della città e dei villaggi si cura anche di oltre duecento ragazzi nell’orfanotrofio “Arc en Ciel”.

E il Carmelo di Bangui? Fervono molteplici attività. Stanno per essere ultimati gli impianti per la scuola agricola. Un’altra equipe di operai specializzati sta producendo migliaia di mattoni autobloccanti. Proseguono anche i lavori per la cura delle piante e parallelamente è in formazione una nutrita comunità giovanile per rinforzare il nostro ordine carmelitano nella RCA ed invitare e guidare altri giovani a seguirli. Numerosi fedeli giungono alla domenica per l’ascolto della Santa Messa. La chiesa che ha sostituito il vecchio oleificio è poco spaziosa. Quando potremo costruirne una più ampia? Attualmente parte dei fedeli assiste alla messa sotto una tettoia di lamiera, altri all’aperto sotto un sole cocente. Abbiamo il permesso di costruire un nuovo convento dai superiori generali di Roma. Ma per affrontare le spese, non lievi, a chi ci rivolgeremo? L’unione fa la forza e non mancherà l’aiuto di Gesù Bambino. Ogni offerta anche piccola sarà come un mattone al quale potrebbe essere dato il nome dell’offerente. Saluto con tutto il cuore e rinnovo il mio ringraziamento con tanti auguri. Cristo è risorto!

Padre Anastasio