Praga, 13 marzo 2022

Cari amici di Gesù Bambino,

ringrazio il Signore che mi dà la gioia di far giungere la benedizione di Gesù Bambino agli amici incontrati sia ad Arenzano che a Praga e a tutti voi che leggete queste pagine redatte da p. Davide Sollami. Con questa benedizione vorrei anche far arrivare il suono dell’organo che non solo vibra nella nostra chiesa, ma emoziona gli animi e c’immerge nel mistero che stiamo celebrando.

L’assemblea che partecipa alle celebrazioni quaresimali, nelle letture ascolta il grido “a squarciagola” del profeta Isaia. È l’invito all’amore del prossimo e alla giustizia affinché la nostra luce brilli fra le tenebre. Anche Papa Francesco, con lo stesso tono vibrante, in questa Quaresima, ci esorta alla pratica dell’amore e della giustizia.

P. Petr Glogar incoraggia i fedeli nel cammino quaresimale e invita alla preghiera per il popolo dell’Ucraina che sta portando la pesante Croce di Gesù, Croce per lunghi anni sulle spalle del popolo dell’allora Repubblica Cecoslovacca e appesantita dall’invasione russa del 1968.

Attualmente nella nostra casa di Fortna (Praga) stiamo ospitando quarantotto persone fuggite dall’Ucraina. Siamo al massimo della capacità e non ci si può aspettare alcun rientro nei prossimi giorni. Il mio pensiero corre ai 10.000 rifugiati di Bangui, in Centrafrica, ai quali i miei confratelli e le palme del Carmelo hanno dato conforto dal 2014 al 2017. La pesante croce di Gesù grava ancora su tutto il mondo non solo con il Covid-19, ma con le guerre e le ingiustizie che affliggono tanti Paesi, soprattutto quelli poveri. Uno di questi Paesi è la Repubblica Centrafricana, dove i tentativi di colpi di stato si ripetono come fossero stagioni. Un piccolo danno è toccato alla missione di Bouar, nel convento di Sant’Elia, dove un fulmine ha bruciato l’impianto dei pannelli solari che attivava la pompa del pozzo d’acqua. P. Marcello Bartolomei, superiore di questa missione, in Africa da quarant’anni, è dovuto ritornare in Italia per un grave problema di salute. Speriamo che, curato all’ospedale e supportato dalle preghiere di confratelli e amici, possa riprendere il suo servizio alla missione.

Le novità che giungono dalla missione mi danno gioia e vorrei trasmetterla a chi mi legge. Amicizia Missionaria offre foto e notizie riguardo alla costruzione del nuovo convento al Carmelo di Bangui che procede rapidamente. P. Aurelio Gazzera, esperto in costruzioni, segue anche questo cantiere, pur avendo molto lavoro nei villaggi di Baoro, circa 400 Km più a nord, dove sta ristrutturando scuole e cappelle.

I confratelli di Bouar Sant’Elia vorrebbero rinnovare gli allevamenti di animali. A 10 km c’è il seminario della Yolé che ospita un’ottantina di ragazzi; P. Cyriaque mi ha appena inviato le foto dei pulcini e delle vacche. La preghiera e il lavoro accostano il nostro seminario a una grande abbazia dove si vive l’Ora et labora. Dalle missioni di Bozoum e di Baoro parte il lavoro che è foriero di “miracoli nella savana” per tanti villaggi.

A Praga la vita della città sembra procedere tranquillamente, ma non con la solita vivacità. Ponte Carlo, Piazza della Città Vecchia e la Piazza del Castello sono vuote fino alle 10 del mattino. Il Covid-19 ha portato più silenzio, favorendo la preghiera raccolta nella nostra chiesa. Nonostante manchino le visite dei gruppi organizzati, ogni tanto abbiamo gradite sorprese. Il 12 febbraio Mons. Jan Limchua, filippino giunto dalla Segreteria di Stato Vaticana, concelebra con me e con Mons. Giuseppe Silvestrini, segretario alla Nunziatura Apostolica di Praga. Non mancano i devoti che giungono da Gesù Bambino per grazie ricevute. Il 14 febbraio la famiglia Arrua Zabolotni arriva dal Paraguay a ringraziare per la guarigione della mamma, settantasette anni, in terapia intensiva per trentaquattro giorni a causa del Covid-19. La signora Maria Denyer ha realizzato il sogno di visitare la nostra chiesa, il suo viso è raggiante e ringrazia per la salute del figlio Pedro, dopo un complicato intervento chirurgico a cuore aperto che ha dovuto subire a causa di una grave stenosi congenita della valvola aortica. La sorpresa di domenica 27 febbraio è un piccolo gruppo dal Suriname (Sud America), guidato dalla signora Brigit del Prado, dopo il mio saluto chiedono se possono offrire una vestina a Gesù Bambino. Lo stesso giorno, l’amico Gilbert Guinikoukou del Benin da Ginevra (Svizzera) mi scrive: “Rendo grazie al Bambino Gesù per aver trovato lavoro, dopo un anno di attesa, proprio mentre stavo uscendo dal Santuario di Praga”.

Ringrazio ancora e invoco la benedizione di Gesù Bambino per tanta salute, pace e serenità agli amici, ma soprattutto ai rifugiati che giungono a Praga dall’Ucraina e a quanti in questa Quaresima, come il Cireneo, portano la croce di Gesù.