Bangui, 10 agosto 2024

Cari Amici sempre vicini,

vi scrivo mentre sono in viaggio sulla transafricana che attraversa l’Africa da est a ovest. La Missione che Gesù ci ha affidato porta a spingerci fino all’equatore per continuare ad annunciare a tutti che “il Signore è vicino” (Salmi 33 e 145). Ai lati della strada domina il verde splendente della natura, benedetta da abbondanti acquazzoni durante la stagione delle piogge. Un “tappeto” bianco costeggia i bordi della strada: è la manioca stesa al sole a essiccare. A qualsiasi ora del giorno, fascine di legna o prodotti della terra ondeggiano sollevati sulla testa delle donne in cammino.

Durante una breve sosta in un villaggio, la popolazione è accorsa sorridente, contenta di poter vendere i loro prodotti. È il periodo delle arachidi, dei funghi e dei semi di zucca.

In questo viaggio ho accompagnato a Bozoum un gruppo, eterogeneo ma molto unito, di sei volontari. Ai loro occhi tutto è nuovo ed emozionante.

Grazie a un ecografo portatile acquistato in Italia possono fare visite approfondite. Durante un’ecografia, sul pancione di una ragazza in dolce attesa, si vedeva il bimbo che muoveva la manina e sembrava salutare i volontari venuti da lontano.

Francesco è un infermiere venticinquenne con alle spalle un’esperienza di volontariato in Tanzania. Ricordo la sua determinazione nella nostra prima telefonata: “Quindici giorni sono pochi! Vorrei restare due mesi!”. Anche se sono stato poco tempo con lui nel Dispensario, ho avuto modo di vedere con quanta dedizione svolge il suo lavoro.

Sara è una studentessa di medicina ed è molto colpita dalle mamme e dai bambini che prende in cura. Si è emozionata pensando a Gesù mentre curava i poveri. Aiutando gli altri ha scoperto il suo cammino.

Francesco e Sara prestano servizio nel piccolo ma efficiente Dispensario medico della parrocchia, portando dall’Italia valigie piene di materiale sanitario.

Infezioni intestinali, ipertensione e piaghe qui sono alcune delle patologie più ricorrenti, ma hanno curato anche ferite da arma da fuoco causate da un attacco di banditi in una miniera d’oro. Questi giovani volontari sono in prima linea e, purtroppo, sperimentano anche il senso di impotenza di fronte a malattie per le quali qui non si può fare nulla. Il Dispensario è attivo prima di tutto per i poveri. La loro prima paziente è stata una donna non vedente da otto anni. Hanno provato tanta tenerezza vedendo che la signora si è rivolta a loro sperando che i due giovani arrivati da lontano potessero restituirle la vista perduta.

Dario e Antonella, anche loro giovanissimi, imbiancano la scuola elementare (ce n’era proprio bisogno) con l’aiuto di piccoli ma validi alunni. Sono servizi umili, ma non per questo di minore significato.

Guido, alla sua seconda esperienza in Centrafrica, mette ancora una volta a disposizione le sue competenze informatiche, svolgendo due corsi di computer a Bozoum e a Baoro. Alcuni amici di Milano gli hanno regalato i PC per gli alunni. Gli allievi sono quaranta e la lista d’attesa è lunga…

Alessia, studentessa di odontoiatria, non potendo ancora mettere a servizio la sua professione, si occupa di un corso di recupero di matematica e dettato per bambini che hanno difficoltà a scuola. Purtroppo ci sono bambini di dieci anni che non sanno ancora scrivere il loro nome… Nella Missione si lavora molto per l’istruzione. In questi giorni gli studenti hanno un orecchio “fisso” alla radio nazionale perché i risultati della maturità sono proclamati in diretta durante una trasmissione lunga interi giorni e notti. Gli alunni “scoprono” così il risultato del loro esame. La media nazionale dei promossi è sorprendentemente bassa: solo 6.000 ammessi su 27.000 esaminandi. Fanno eccezione il Liceo S. Agostino della Parrocchia a Bozoum (su ventisette maturandi, ventidue sono stati promossi, cinque rimandati al secondo turno e nessuno bocciato) e i Seminaristi di Yolé (tutti promossi all’esame di maturità classica). Questo è il frutto del buon impegno dei ragazzi.

Il volontariato è parte attiva e vitale della Missione, sia per le iniziative di beneficenza sotto casa, sia in terra africana. Ad Arenzano stiamo già preparando i prossimi eventi. La festa di Gesù Bambino richiama sempre tanti fedeli ed è meraviglioso ammirare quante persone si avvicinino ai Sacramenti con raccoglimento. Dal sabato mattina alla domenica sera viviamo una “36 ore no-stop” di preghiera e devozione popolare che dà tanta pace e consolazione ai cuori. Inoltre quest’anno ricorre il primo centenario dell’Incoronazione della statua di Gesù Bambino. “Il Trenino di Elia” è un’iniziativa inedita di cui vi invito a leggere nelle prossime pagine. A ottobre sono confermati due appuntamenti immancabili per il mese missionario: la Giornata Missionaria Carmelitana (il primo sabato di ottobre) che vede riuniti i Padri missionari (anche i più anziani), tanti amici che in questi anni sono partiti per il Centrafrica come volontari e gli amici sostenitori. Quest’anno parteciperà straordinariamente anche il “nostro” Vescovo, P. Aurelio Gazzera. Inoltre, sempre ad Arenzano, domenica 20 ottobre in occasione della Giornata Missionaria Mondiale, sarà possibile trascorrere una piacevole giornata partecipando alla “Castagnata al Santuario”, il cui ricavato andrà tutto in beneficenza.

Portare gioia è lo scopo di ogni missione cristiana. Non una allegria qualunque, ma quella che nasce dall’incontro con il Signore. Siamo tutti partecipi della stessa Missione voluta da Gesù e siamo come il “prolungamento” dell’Annuncio del Vangelo, ognuno secondo la propria vocazione e situazione. Il missionario sa che Dio Padre può colmare di gioia la vita e non può tenere per sé questa consapevolezza.

Ogni missionario si affida alla misteriosa opera che Cristo realizza attraverso di lui. Il protagonista nascosto di ogni gesto è Gesù stesso. Ringraziamo il Signore!

Su tutti voi, amici delle Missioni, che ci aiutate in questa opera, invoco la benedizione di Gesù Bambino!

p. Davide Sollami