Cari amici sempre vicini,

“al mattino alle quattro e mezzo, soffiando un venticello di Paradiso, me ne andai a passeggiare sul terrazzo. Mi sembrava che quell’arietta venisse da Koonammavu. Godevo di respirare quell’aria, e pensavo alle tante persone care che lasciai in India. Ripetei a uno a uno i nomi di tutti i Padri, Novizi e Fratelli di tutti i Conventi, e i nomi delle monache…” (Manuale di Memorie). Così P. Leopoldo Beccaro, dalla terrazza del Monte Carmelo di Loano (SV), con la mente ripensava alle terre di Missione. Sono trascorsi 110 anni da quando, proprio il 22 aprile, si spense in concetto di santità. La sua memoria è ancora viva ad Arenzano, dove quest’anno abbiamo celebrato il suo ritorno. La salma è stata infatti traslata da Grognardo (AL), suo paese di origine, al Santuario di Gesù Bambino dove è stato eccezionalmente concesso di custodirla e onorarla, in quanto fondatore del Convento di Arenzano e co-fondatore delle suore carmelitane della Madre del Carmelo.

Fatte le dovute distinzioni, anch’io nel mio piccolo, dalla terrazza di un altro Carmelo, mi fermo a riflettere. Il mese scorso mi trovavo a Bozoum; qui la brezza del mattino regala attimi di frescura, prima che il sole africano alzi la temperatura oltre i 38 gradi. L’alba è particolarmente bella vista dalla missione, dove i tetti di paglia affiorano tra la natura che domina silenziosa.

Mentre il sole sale lento in cielo, mille bambini si “arrampicano” a piccoli passi sulla collina della missione dove i maestri li attendono per le lezioni scolastiche. La Parrocchia è un centro di spiritualità, carità e lavoro. I poveri che con pazienza composta domandano di vedere P. Marco Poggi trovano sempre in lui un aiuto. Falegnami, meccanici e muratori aprono gli atelier. Nel cortile i colpi di martello e i tagli della pialla sembrano gareggiare in un laborioso duello, fino a quando arriva il momento che ferma il ciclo delle attività: la S. Messa. Tutti convergono nella “da ti Nzapa”, la casa del Signore. Le voci si uniscono nel canto, migliaia di cuori sono in ascolto della Parola di Dio proclamata e annunciata in lingua sango.

Per raggiungere Bozoum attraversiamo la pista di terra battuta che solca la savana. Al nostro passaggio, i bambini salutano e rincorrono l’auto per qualche metro, dimenticando di essere nudi. Passiamo da Bokayan, uno dei primi villaggi dove tanti nostri missionari carmelitani hanno iniziato il loro ministero. Qui P. Renato Aldegheri celebrava le prime Messe in sango e amava tornare spesso. Nella savana che porta a Bozoum, il 9 marzo ho assistito a un momento memorabile. P. Aurelio Gazzera, da poco nominato vescovo, è stato accolto festosamente dalla popolazione. A sorpresa, i fedeli gli sono andati incontro, a piedi e su moto-taxi, per accompagnare il suo ingresso in città. Il corteo festoso è iniziato a ben 12 chilometri (!) dal centro abitato! Rami appena colti sbandierati in alto, veli colorati stesi sulla nuda terra formavano un tappeto lungo la strada… sembrava una domenica delle Palme anticipata!

Il momento più emozionante è stato quando Gauthier, disabile “adottato” da tutta la Parrocchia, strabuzzando gli occhi per la gioia, ha sobbalzato sulla sua carrozzina perché P. Aurelio si è fermato per andare a ringraziarlo personalmente. All’arrivo in Parrocchia la parola è stata data agli alunni delle scuole e ai giovani dei movimenti cattolici. “Grazie perché quando eravamo malati hai portato le medicine e perché ci hai donato dei vestiti quando non ne avevano” sono state le parole semplici di una bambina che ha ringraziato P. Aurelio a nome dell’Orfanotrofio “Arc En Ciel”, da lui fondato. È ammirevole quanto questo nostro confratello abbia realizzato, soprattutto per l’istruzione e il lavoro agricolo. Non è la prima volta che la gente gli riserva un’accoglienza eccezionale. Già nel febbraio del 2014, quando la città era minacciata da gravi violenze armate, al suo rientro sano e salvo dalla savana, era stato accolto festosamente (anche quella volta con rami e veli!) per aver protetto la popolazione. Ora la Chiesa lo chiama a una Missione più grande e noi lo sosterremo rimboccandoci le maniche, oltre che con la preghiera. Il 9 giugno P. Aurelio Gazzera sarà ordinato Vescovo nella cattedrale di Bangui per l’imposizione delle mani del Cardinal Dieudonné Nzapalainga. Non possiamo mancare a questo evento: da diversi conventi e parrocchie d’Italia partiremo numerosi (addirittura 38!).  Chi non potrà affrontare un viaggio così impegnativo, è invitato ad Arenzano sabato 20 luglio: P. Aurelio ci raggiungerà per ordinare Sacerdote Fra Francesco Palmieri, giovane bergamasco, anche lui missionario che sta svolgendo il suo servizio di Diacono a Bouar, nel Seminario di Yolé. Il giardino spirituale del Carmelo è in fiore e nei suoi chiostri si cura la crescita delle vocazioni africane: la Professione dei voti solenni di Fra Paul Grâce à Dieu e l’ordinazione a Diacono di Fra Rufin insieme allo stesso Fra Paul Grâce à Dieu sono frutto di tanto ascolto e accompagnamento vocazionale. Anche per loro dal 28 aprile inizia un nuovo servizio nella Chiesa centrafricana. Nei prossimi mesi avremo ancora molto da fare. A Bangui, mentre vi scrivo, un’impresa africana sta costruendo la torre per le cisterne dell’acqua potabile per il nuovo convento e Giovanni Vezza, elettricista italiano in pensione, sta ultimando l’impianto elettrico.

Ci vorranno ancora alcuni mesi di duro lavoro… A Bozoum P. Dieudonné sta aggiungendo una sala nell’Asilo Santa Marta per centotrenta bambini.

Per far fronte a questi lavori, in Italia organizziamo diverse iniziative. Fissate in agenda la cena di beneficenza ad Arenzano (GE): quest’anno sarà sabato 22 giugno. Siete tutti invitati. Per i più lontani, sarà possibile sostenerci acquistando i biglietti della lotteria a premi che verranno estratti proprio in quella serata di festa.

Grazie per avermi letto. Scrivervi è sempre un piacere. Su tutti voi, amici delle Missioni, invoco la benedizione di Gesù Bambino!

Padre Davide Sollami