A che punto è il contagio in Centrafrica? I missionari stanno tutti bene? Lo racconta padre Aurelio Gazzera:

“Alla fine di marzo i casi di contagio erano soltanto 8, ma a metà giugno erano più di 2000 con 7 decessi. E il numero purtroppo continua ad aumentare.

Il Paese è grande, i mezzi sono pochi, soprattutto le strutture sanitarie sono molto più che disastrate. C’è qualcosa di pronto a Bangui, nella capitale, ma per il resto, nelle province, c’è poco. Noi abbiamo cominciato tra la fine di marzo e l’inizio di aprile a incontrare tutte le comunità parrocchiali. Le abbiamo aiutate a sensibilizzare sulla malattia, perché se ne parlasse nei quartieri e nei villaggi delle città. Abbiamo posizionato del materiale, maschere e guanti, e un po’ di cibo soprattutto per le persone più vulnerabili: anziani, disabili… C’è stato un grande aiuto da parte della Diocesi di Massa-Pontremoli, di un’Associazione di Praga che ci ha permesso di andare avanti con questo progetto. Ultimamente, con la CEI e la Caritas Italiana, stiamo facendo gli acquisti per alcuni ospedali qui nella Diocesi: dispositivi di protezione e materiale per le prime cure, compatibilmente con la semplicità dei mezzi disponibili in questa terra. Comunque è già una grande cosa perché qui dallo Stato non arriva niente. Dalla settimana scorsa stiamo lavorando insieme alla Caritas degli Usa a un grosso progetto di animazione e di distribuzione di secchi e saponi per il lavaggio delle mani. Mettiamo a disposizione i mezzi minimi per proteggere almeno una parte della popolazione. A fronte di una grande sensibilizzazione, anche via radio, la gente purtroppo non sta prendendo molto sul serio la situazione”.

Leggi l’intervista completa su VATICAN NEWS: www.vaticannews.va/it/mondo/news/2020-06/centrafrica-padre-gazzera-pandemia.html

 

Diamo una mano anche noi a padre Aurelio! Di cosa c’è bisogno?

Lo abbiamo chiesto ai medici, centrafricani e italiani. Negli Ospedali in Centrafrica la corrente elettrica non è sufficiente per alimentare i ventilatori ospedalieri.

Padre Aurelio ha già trovato alcuni concentratori di ossigeno, più piccoli e utilizzabili anche in terra d’Africa, acquistandoli a 2.000 euro l’uno in Camerun. Molto cari. In Italia sono più economici e possiamo completare questa attrezzatura aggiungendo alcune apparecchiature che in Centrafrica non sono reperibili:

4 concentratori di ossigeno, 50 saturimetri, 100 tute di protezione e medicinali specifici.

 

  costo
Un concentratore di ossigeno 650 €
Un saturimetro 30 €
Una tuta di protezione lavabile 20 €
Medicinali specifici per una cura di 30 giorni per una persona 200 €

 

Oltre ad essere sicuro che il tuo aiuto arriverà veramente, avrai la soddisfazione di aver contribuito a realizzare qualcosa di davvero importante in questo periodo di emergenza, ma utile anche per il futuro. Grazie!

 

“La pandemia riduce le divisioni tra i paesi del mondo. Di fronte a Covid-19, non esistono paesi ricchi o poveri, grandi o potenti, piccoli o vulnerabili. La solidarietà internazionale aiuterà a contrastare la diffusione esplosiva di questa malattia”.

Faustin-Archange Touadéra, Presidente della Repubblica Centrafricana