Cari amici di Gesù Bambino,

Ho appena celebrato la Messa con padre Victor Fernández e padre Agnelo Rebelo nella chiesa avvolta dai raggi del sole che filtrano dalle sue ampie vetrate. La prima lettura ci porta alla terribile “pandemia” causata fra gli Ebrei nel deserto dal morso di serpenti velenosi. Il vaccino? “Mosè allora fece un serpente di bronzo (…); quando un serpente aveva morso qualcuno, se questi guardava il serpente di bronzo, restava in vita” (Nm 21,9). Nel Vangelo l’immagine trova il suo compimento in Cristo: “come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in Lui abbia la vita eterna” (Gv 3,14-15). Ci conforta Papa Francesco nella sua omelia a Santa Marta: “La croce di Gesù c’insegna che nella vita ci sono il fallimento e la vittoria, e a non temere i momenti brutti, che possono essere illuminati proprio dalla croce, segno della vittoria di Dio sul male”.

In questo tempo di pandemia, Gesù Bambino ha per noi un gesto di benedizione, mostrandoci la croce sul mondo che tiene con amore in una mano. Ci protegge ancora, come fece per la peste del 1640.

Il Coronavirus ha, naturalmente, ripercussioni anche nella nostra chiesa dove, in altre stagioni, giungevano devoti da tutto il mondo. Le sante Messe in lingua ceca, celebrate da Padre Petr Glogar, nostro superiore, e da Padre Pavel Pola, nuovo rettore, hanno ripreso l’orario normale. Le Messe festive, celebrate da Padre Agnelo in inglese alle 12 e da me in italiano alle 18, sono in tono minore, come anche quella prefestiva, celebrata in spagnolo da Padre Victor Fernández. Quest’ultimo, impegnato nelle benedizioni, per la scarsità di pellegrini si è dedicato allo studio del francese, con notevoli progressi. Io trascorro i pomeriggi in chiesa, pregando Gesù Bambino e salutando i fedeli che giungono, in maggioranza cechi, che rispondono sorridendo quando dico loro che vengono “grazie” alla pandemia! A chi non è praticante dico che Gesù Bambino di Praga è un cittadino ceco come loro; anzi, è il ceco più conosciuto nel mondo! È un piccolo gesto per avvicinarli a Gesù.

Un giorno di quest’estate, dalla mia camera, situata in alto accanto all’organo, ho sentito dei canti in chiesa. Sono sceso, come al solito, per dare il benvenuto, e ho trovato una bella sorpresa: la chiesa piena di bambini e ragazzi di Praga 10, in gita parrocchiale per la fine dell’anno scolastico, accompagnati dai genitori. Anche a loro ho rivolto lo stesso pensiero: “Gesù Bambino mi ha detto di essere molto contento perché siete praghesi, proprio come Lui!”. Celebravano P. Juraj Begany, slovacco, e P. Marian Brundy, polacco. All’offertorio ogni ragazzo ha presentato il suo dono: un collage (40×30 cm) raffigurante un vestito per Gesù Bambino. Mi sono sentito in dovere di ringraziare i signori Jan e Emil Turek, ideatori della bella iniziativa.

Mi sono intrattenuto poi con un giovane nato a Delhi, da genitori birmani. Vive in Germania e insegna lingue indiane all’università di Colonia. È di religione buddista, ma come tanti buddisti birmani vuol bene a Gesù Bambino, venerato a Rangun, capitale del Myanmar (ex Birmania). È di pochi giorni fa l’incontro con una famiglia “internazionale”: padre finlandese, madre filippina e figli spagnoli, perché nati a Malaga. Da Monaco di Baviera è giunto nei giorni scorsi un gruppo di ragazze messicane. Tramite la mostra missionaria, accanto alla sacrestia, ogni giorno invito a volare con il pensiero nella nostra missione in Centrafrica.

Una lettera di Padre Stefano Molon del 9 settembre mi porta virtualmente in missione: “Caro Padre Anastasio, il Coronavirus non ti ha permesso di venire da noi da lungo tempo, né mi permette di avere la gioia di parlare con te. A Dio piacendo tutto questo passerà e potrai rivedere la tua cara gente. Grazie a Dio qui la pandemia non ha fatto danni gravi. A Baoro, essendo parroco, conosco e seguo molta gente: nessun caso grave né alcun morto di Covid-19, ma anche nessun distanziamento fisico e nessuna mascherina! Il virus finirà per morire da solo, non trovando più clienti. Un mese fa ero stato trovato io stesso positivo, con sintomi trascurabili che pensavo fossero malaria, ma mi sono ripreso presto. Delle centinaia di persone con cui ero in contatto e dei miei tre confratelli nessuno ha avuto problemi. Forse anche tu non avresti problemi, ma la prudenza non è mai troppa. […] Domenica 6 settembre, in coincidenza con la festa ad Arenzano, abbiamo celebrato anche a Baoro la giornata mensile di preghiera a Gesù Bambino. Nella Messa delle 9, gremita da oltre 700 persone, dopo la comunione, abbiamo recitato la preghiera a Gesù Bambino e fatto l’unzione con l’olio benedetto, con l’aiuto di tre catechisti. Mi commuove sempre questo gesto: grandi e piccoli, tutti si accostano con fiducia al Divino Bambino. “Gesù bambino ti protegga sempre!”, diciamo a ognuno, ungendogli la fronte”. Notizie sulla missione sono offerte nelle pagine seguenti.

Il 15 settembre è giunto in missione, dopo due giorni di viaggio, Padre Saverio Gavotto, nostro Superiore Provinciale. È accompagnato da Padre Marco Pesce, mio pronipote, che raggiungerà il fratello gemello, Padre Matteo, già in missione, per assumere l’incarico di maestro dei novizi: a lui i nostri migliori auguri.

Saluto invocando la benedizione di Gesù Bambino. Con vivo affetto.

Padre Anastasio

“Gesù Bambino

ti protegga sempre,

diciamo a ognuno,

ungendogli la fronte”