Non c’è pace in Centrafrica, dove vengono sfruttate le miniere d’oro provocando enormi normi danni ambientali e alla popolazione.

Padre Aurelio Gazzera da Bozoum al Tg3 Mondo, trasmessa sabato 4 maggio 2019, racconta come vicino alla Missione ci sia una miniera ben organizzata in cui – da qualche mese – alcune società cinesi stanno «”saccheggiando” completamente chilometri di terreno, soprattutto il fiume, causando grossi disastri a livello di inquinamento per l’acqua e sconvolgendo il letto del fiume».

L’inquinamento deriva anche dal fatto che, per estrarre l’oro, c’è bisogno di mercurio: «Il mercurio permette di agglomerare le piccole parti di oro, aiuta a trovarlo più velocemente – spiega Padre Aurelio – e comunque anche il fatto stesso di spostare il letto del fiume e setacciare tutta la terra, con laghi boschi e montagne, contribuisce a sporcare l’acqua che è inutilizzabile da gente che è sempre stata abituata a usare quell’acqua per lavarsi, bere e mangiare».

Padre Aurelio è anche stato arrestato perché sorpreso mentre scattava alcune foto ai lavori: «Sono andato vicino al cantiere, ho fatto foto, ho visto che dall’altra parte del fiume c’era un cinese che mi ha indicato, poi alcuni militari mi hanno intimato di fermarmi, mi hanno preso macchina fotografica e telefonino, mi hanno arrestato e mi hanno portato in una caserma in città. Dopodiché è arrivata una folla inferocita e urlante, e il Procuratore della Repubblica mi ha fatto liberare. I militari però a un certo punto hanno iniziato a sparare contro la folla: non hanno ucciso nessuno ma avevano dei mitra e li hanno usati contro la gente. Queste società non sono in regola con nessuna legge. A lavorare ci sono cinesi e africani che però arrivano da altri luoghi, non hanno assunto nessuno del posto».

 

 

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