In Centrafrica basta partecipare alla Fiera agricola per incontrare “il mondo”. È il momento dell’anno da tutti atteso per acquistare, vendere guardando al futuro con speranza e – perché no – divertirsi.

Allestita all’ombra di maestosi alberi di mango, la kermesse ospita le attività – dal mercato alla ristorazione, ai vari servizi – in uno spazio naturale. Ideata da p. Aurelio Gazzera e organizzata dalla Caritas diocesana di Bouar, è giunta alla sua 17° edizione, che si è svolta da venerdì 28 a domenica 30 gennaio, sovvenzionata dalle donazioni ad Amicizia Missionaria ONLUS di Arenzano.

Nel 2021 le violenze dei gruppi di ribelli (in seguito alle elezioni politiche) avevano imposto una pausa obbligata. Quest’anno, nonostante ponti distrutti, strade minate, presenze di bande armate lungo i percorsi o nei vari villaggi, oltre centosessanta consorzi provenienti da Bozoum, Bossemptelé, Bouar, Bocaranga, Paoua, Ndim e Ngaundaye hanno concentrato gli sforzi per essere presenti con i loro prodotti: arachidi, zucche, gombo, fagioli, manioca, miglio, riso, sesamo, soia, voandzou, miele e derivati…

Nei vari stand i sorrisi e la voglia di fare dei contadini partecipanti davano l’idea di una grande, affiatata orchestra sinfonica. La Fiera non è solo contrattazione, ma anche un momento di confronto, di crescita professionale, di formazione e di solidarietà tra i vari consorzi. In questa prospettiva, due momenti catturano sempre più – anno dopo anno – l’attenzione di espositori e pubblico: il concorso degli stand e il concorso degli orti. Il primo premia la presentazione e la varietà dei prodotti esposti, il secondo la diversità di colture, la bellezza delle lavorazioni e l’impatto economico del ciclo produttivo. Una giuria selezionata valuta i concorrenti, assegnando le proprie valutazioni; ai vincitori vengono consegnati un diploma, una medaglia e attrezzi da lavoro. Personalmente, ho partecipato cinque volte: nessuna edizione è uguale alla precedente. Ogni anno la Fiera di Bozoum resta un appuntamento importantissimo a livello nazionale. I dati lo confermano: in soli tre giorni, gli scambi commerciali hanno raggiunto una cifra superiore ai 90.000 euro. Un risultato notevole, soprattutto se relazionato al momento difficile che il Paese sta attraversando (il reddito pro-capite in RCA è di circa 300 dollari l’anno).

Alcune immagini, fra le tante, rimangono impresse nella memoria dei partecipanti: la collaborazione degli abitanti di Bozoum nella fase di allestimento; il lavoro della Caritas per informare, sensibilizzare e mettere in sicurezza i consorzi partecipanti (soprattutto quelli provenienti dai villaggi più distanti); la gioia degli espositori all’inaugurazione; le parole forti di mons. Mirek Gukwa, Vescovo di Bouar, alla cerimonia inaugurale; la preparazione degli studenti del Liceo Sant’Agostino per la logistica e l’assistenza ai contratti tra commercianti e consorzi; la visita agli orti coltivati da famiglie, sfollati e da una ragazza sedicenne che riesce ad abbinare il lavoro agli studi (con ottimi risultati!) e il “Centro del riso” di Bohoro, diventato un modello per tecnica di lavorazione. Con il sostegno della Caritas, la cooperativa del riso ha imparato la coltivazione intensiva, riuscendo a ottenere una produzione di 9,6 tonnellate per ettaro.

Trepidante l’attesa dei risultati finali! La felicità dei premiati e la soddisfazione di quanti hanno operato nei vari ambiti sono un invito a continuare per una migliore dignità di vita, con un arrivederci alla prossima edizione. Sarà tra un anno… ma i preparativi sono già iniziati!

Paolo Silvestro