Praga, 6 maggio 2022

Cari amici di Gesù Bambino,

saluti e benedizioni dalla nostra chiesa di Praga e un raggio di sole con le riflessioni di un antico autore sul mistero pasquale che stiamo ancora ricordando: “La Pasqua è la festa dell’anno che più desideriamo. Per questo mistero i figli generati nel vitale lavacro della santa Chiesa, rinati nella semplicità dei bambini, fanno risuonare il balbettio della loro innocenza. In virtù della Pasqua i genitori cristiani e santi continuano, per mezzo della fede, una nuova e innumerevole discendenza. Per la Pasqua la Chiesa accoglie nel suo seno tutti gli uomini e ne fa un unico popolo e un’unica famiglia”.

Nel corrente tempo pasquale, varie volte al giorno ci rallegriamo invocando la Madonna con la preghiera “Regina del Cielo”. Il Bambino Gesù, che Lei ha portato nel seno, è il Risorto, come testimoniano i miracoli. La nostra chiesa dedicata a Nostra Signora della Vittoria, Regina del Cielo, ci assicura la vittoria contro il male, intercedendo per noi presso suo Figlio. La vogliamo pregare in particolare nel mese di maggio a Lei dedicato.

L’attuale situazione della vita della chiesa migliora. Vorrei far rivivere i confortanti momenti di fede che ci incoraggiano a credere nel Signore vivo nel mondo. Saluto spesso rifugiati dell’Ucraina che riconosco dal volto che manifesta la loro sofferenza. Chiedono conforto a Gesù Bambino. Particolarmente viva è stata la presenza degli irlandesi residenti a Praga. In Irlanda la devozione a Gesù Bambino è vivissima e non c’è una casa senza una sua immagine. Nella nostra chiesa si sentono un po’ come in Irlanda. Dall’Isola della Réunion giunge una coppia di sposi per ringraziare Gesù Bambino di aver dato loro la gioia di quattro figli. Avvicino un giovane in preghiera. È un sud-coreano giunto per la seconda volta a pregare Gesù Bambino perché lo aiuti a portare a termine un lavoro al quale si dedica da oltre sei anni a Berlino: diritto e criminologia! Passiamo al Brasile: da Belo Horizonte giunge con emozione un avvocato. Vuole ringraziare Gesù Bambino per averlo aiutato a guarire da una grave malattia. È accompagnato dalla moglie che ha il difficile compito di giudice del tribunale. Un giornalista della Colombia, ma residente in Florida (USA), giunge anche lui con la moglie in pellegrinaggio votivo. Sono molto numerose le famiglie con i loro bambini che vengono dal Perù e mi confidano la loro devozione per Gesù Bambino. Incoraggia la mia fede la preghiera di un gruppo di cristiani caldei dall’Iraq che con orgoglio mi dicono che la loro lingua era parlata da Gesù, dalla Madonna, da San Giuseppe e dagli apostoli. Recitano poi il Padre Nostro nella lingua aramaica. Li accompagna il giovane Adam Aymen che chiede a Gesù Bambino la grazia di diventare sacerdote. Ci portano i saluti dei confratelli del Carmelo in Palestina i cristiani di Haifa e Nazareth. Pregano Gesù Bambino un giovane della Nuova Zelanda e la fidanzata colombiana. La mia modesta conoscenza del malayalam emoziona indiani del Kerala residenti nella vicina Germania.

Domenica 1° maggio celebriamo la festa di Gesù Bambino che lascia il suo trono e si avvicina a noi nella nicchia posta nel presbiterio. I fedeli cechi si fanno onore alla loro Messa delle ore 10, celebrata da p. Pavel Pola, Rettore del santuario, con la cerimonia dell’incoronazione. Alle 12 la chiesa è di nuovo gremita per la Messa in inglese, celebrata dal p. Agnelo Rebelo. La preghiera è viva tutta la giornata con Sante Messe in italiano, spagnolo e in ceco, mentre p. Victor Fernandes in sacrestia benedice, in varie lingue, pellegrini provenienti da tutto il mondo. Ringraziamo p. Saverio Gavotto, nostro superiore provinciale, per la sua visita in questi giorni. Ci ha incoraggiato nel nostro lavoro al servizio dei fedeli e a vivere con gioia la nostra vita religiosa.

Notizie dall’Africa le abbiamo da p. Federico Trinchero. Dopo dieci mesi di lavoro, il nuovo convento nella missione di Bangui sta pian piano prendendo forma. Fatte le fondazioni, sono stati innalzati i muri degli ambienti del piano terra e, proprio in questi giorni, si è finalmente arrivati al pavimento del primo piano da cui si gode un bellissimo panorama sul fiume Oubangui e le colline del Congo. Molti amici visitano il cantiere. Tra questi anche visitatori importanti come il Nunzio Apostolico a Bangui e l’Ambasciatore italiano a Yaoundé che hanno incoraggiato a continuare l’opera intrapresa che offrirà sicuramente un grande apporto allo sviluppo del paese e della Chiesa centrafricana. Sul cantiere – racconta p. Federico – non sono mancate difficoltà e imprevisti. Purtroppo, proprio in questi ultimi giorni, si è stati costretti a rallentare il ritmo dei lavori a causa dell’improvviso aumento dei prezzi delle materie prime come cemento e ferro. Questi materiali in Centrafrica, un paese che ha pochissime industrie e nessuno sbocco sul mare, sono purtroppo tutti importati e quindi le variazioni di prezzo sono frequenti. A Bangui, ad esempio, un sacco di cemento può costare anche tre o quattro volte in più rispetto ad altre capitali africane. Con il sostegno di molti che con grande generosità hanno voluto aiutarci, il sogno sta finalmente diventando realtà. Il Signore vi benedica e vi ricompensi! Senza di voi la realizzazione di quest’opera sarebbe semplicemente impensabile. Siamo quasi a metà. Davanti a noi ancora un pezzo di strada tutto in salita e non senza ostacoli. Ma, fiduciosi nella Provvidenza e nel vostro aiuto, non ci scoraggiamo e andiamo avanti.

Lode a Dio per la guarigione di p. Marcello Bartolomei, missionario da circa quarant’anni. Per una grave paralisi, i mesi scorsi ha dovuto curarsi in Italia. Gli auguriamo di poter tornare alla missione a riprendere le sue attività come superiore del Convento di Sant’Elia a Bouar e vicario episcopale della Diocesi.

Ulteriori notizie della missione saranno offerte dalle pagine seguenti coordinate da p. Davide Sollami.

Porgo i più vivi auguri per le feste pasquali che si protraggono per ben cinquanta giorni augurando celesti benedizioni.

p. Anastasio